Sono stata io

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Non avevo idea di che titolo dare a questo articolo.
Perchè l’amore non ha sistemato la mia vita scompigliata. L’ho fatto io. Mi sono rimboccata le maniche e l’ho fatto da sola. Ho sudato, ho faticato ma l’ho fatto. E l’ho fatto per due motivi principali, per me stessa, perché ero io la vittima e il carnefice di me stessa e se c’era qualcuno che ne poteva uscire ero io da sola con le mie sole forze. E poi per P… volevo che la mia vita fosse un poste accogliente per lui dove potersi rifugiare e dove potesse sentirsi amato, perchè questo ha rappresentato lui per me. Una casa, un rifugio che mi facesse sentire amata, compresa, non sola…lui  il mio traguardo, il mio primo fan, il mio sostegno ed ha diritto ad avere quella famiglia che non ha mai avuto e che ora cerca in me e io in lui. Io spero con tutte le mie forze che la nostra vita in futuro sia ciò che entrambi abbiamo sempre voluto. Questo ha significato tante cose. ha significato chiudere tutti i capitoli della mia vita che mi facevano soffrire e lasciarmeli alle spalle. TUTTI. E soprattutto decidere cosa volevo da me stessa e dalla vita e le risposte sono state più scontate di quello che pensavo.

 

Ho troncato tutti i rapporti con l’università. Tutto quello che mi faceva soffrire. Ho ritirato i documenti e messo la parola FINE su un capitolo della mia vita decisamente doloroso. Ho messo la parola fine anche sulle mie inconcludenze. Mi sono iscritta a un Master e sto provando i concorsi che pian piano escono decisa più che mai a TROVARE UN LAVORO. Sono tre anni che lavoro in maniera instabile e inconcludente. Ma non mi interessa… le ore trascorrono più o meno facilmente con un unico obiettivo, guadagnare e permettermi ciò che voglio. Non mi interessa più il lavoro dei miei sogni. Mi interessa lavorare, dignitosamente. Avere uno stipendio e un minimo dei diritti garantiti. In questi tre anni ho capito che i diritti e i doveri non sono una cosa scontata. Quando hai soldi allora ti puoi permettere i sogni. E io sogno di viaggiare, sogno casa mia dove avrò la possibilità di decidere per me stessa, sono di potermi permettere il matrimonio che dico io con i fiori più  belli che ci siano e con tantissima musica … e via…. ne ho tantissimi.

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Ho deciso anche di stare una volta per tutte a dieta! io all’altare ci devo andare Magra, anzi devo andarci che mi piaccio da morire e mi amo. Ci devo andare come la migliore versione di me stessa. Voglio che sia il manifesto della mia voglia di vivere e sorridere. E sto lavorando affinchè sia pronta!

Eppure non  è ancora tutto ok. Per frequentare P. ho fatto tantissime rinunce a livello tempistico. Ho trascurato persone che non mi erano particolarmente vicine ma che frequentavo. Adesso quel cruccio si fa ogni giorno più grande. Vi siete mai sentiti esclusi da un gruppo? ecco io ora mi sento così. Esclusa. Anni fa frequentavo un gruppo piuttosto cospicuo di persone che frequentavano il mio stesso corso di ballo. Io avevo 25 anni e loro 30 e quei cinque anni ammazza come pesavano. Loro uscivano in continuazione, lavoratori più o meno precari. Io dovevo ancora finire l’Università con tutto quello che ha rappresentato per me l’Università. Le incertezze, la paura, la stanchezza. Ho dato il meglio di me ma non è bastato. Per me non era facile. Poi sono stata male… di quello che ho imparato a chiamare negli anni asma bronchiale allergico. Quando arrivava Marzo io crollavo. La laurea e il lavoro a soli 40 km rispetto a dove erano loro. E poi è arrivato P. che mi ha richiesto tantissime energie, specie all’inizio. E ora… ora che sto bene, ora che potrei avere la vita che volevo, ora… loro sono andati avanti… senza di me. Il che è giusto, probabilmente anche io mi sarei comportata nello stesso modo. Però fa male e non riesco a non pensarci. Cerco in tutti i modi di riavvicinarmi a queste persone ma la verità è che non è facile. Anzi mi guardano come cadessi dal cielo. Cosa fare? io non lo so. Arrendersi? Lasciar perdere?Giorni fa siamo usciti insieme e con me c’era anche P., siamo andati ad un Karaoke. Lui è rimasto scandalizzato perchè non mi ha visto trattare bene dagli altri. Eravamo in gruppo ma praticamente eravamo ognuno per conto suo.

Io sono confusa e so che la mia strada verso la meta è tutt’altro che terminata.

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